I dodici sensi dell’uomo nella visione di Rudolf Steiner

I dodici sensi dell’uomo nella visione di Rudolf Steiner

A.P.A.I. - PERSEO

I dodici sensi dell’uomo nella visione di Rudolf Steiner

Dott.ssa Laura Maria Tedde

“Perché dubiti dei tuoi sensi?
Perché un nonnulla basta a turbarli

(da “Canto di Natale” di Charles Dickens) 

La visione di Rudolf Steiner riguardo i dodici sensi ha una grande importanza nell’ambito della pratica della psicoterapia. Ci viene offerta la possibilità di considerare i sensi in una visione armonica, che comprende sia l’evoluzione degli stessi correlata allo sviluppo fisico, psichico e spirituale dell’essere umano, sia la metamorfosi parziale dei sensi inferiori in quelli superiori e le loro correlazioni, con la conseguente opportunità di utilizzare tali conoscenze sia nella pedagogia, sia nella psicoterapia.

R. Steiner pone l’accento sulla definizione “sensi umani” in quanto differenti da quelli degli animali.

Goethe e dopo di lui Steiner ricordano che l’animale è educato dai suoi sensi, mentre l’uomo…. educa i suoi sensi. L’animale è, infatti, guidato dall’istinto: la percezione gli induce un comportamento determinato dalla specie, mentre l’uomo ha la possibilità di riflettere sulle conseguenze dei suoi comportamenti e modularli.
Steiner ci fa inoltre notare che i singoli organi di senso nell’uomo si differenziano dagli stessi organi di senso nell’animale in quanto meno “irrorati dal sangue”. Ciò ha come conseguenza che l’animale può essere portato dai suoi istinti in misura maggiore dell’uomo, che invece dovrebbe essere meno “accecato dalle sue pulsioni” e “con il sangue alla testa”.
Come uomini possiamo essere accecati dalla rabbia, ma possiamo anche esserne coscienti e lavorare per dominarla. Nell’animale, invece, l’aspetto, la costituzione fisica e il comportamento sono strettamente dipendenti l’uno dall’altro.
Gli organi di senso umani presentano una più alta mineralizzazione e permettono, rispetto a quelli animali, una maggiore obiettività e distanza; per tale motivo consentono all’IO umano di inserirsi e guidarli.
La visione dei sensi di Steiner sottolinea come ogni ambito sensoriale vada considerato autonomamente e non si possa parlare, genericamente, di “sensi”, ma di “campi di esperienza”. Ogni senso non viene individuato in base alle caratteristiche di singoli recettori, ma sul tipo di percezione/sensazione appunto del campo di esperienza. Steiner pone l’accento sull’esistenza di uno o più tipologie di recettori fisici per ogni senso, anche se per alcuni la localizzazione è ancora incerta. Cito come esempio l’esistenza di diversi recettori che ci danno percezioni tattili, quali i corpuscoli del Pacini, che riconoscono specificamente la pressione sulla pelle e quelli di Meissner, deputati percepire lo sfioramento. Nella visione dei sensi umani, Steiner li inserisce tutti nel “senso del tatto”.
Steiner inoltre suddivide i sensi in inferiori, medi e superiori, individuando le correlazioni che caratterizzano l’intero sistema. Partendo dalla realtà data dal fatto che tutti i sensi ci mettono in contatto con il mondo fisico, distingue i sensi che ci mettono in contatto con la realtà del nostro corpo, quelli che ci mettono in contatto con il mondo esterno e quelli che mettono in contatto con le relazioni umane:
i sensi inferiori o sensi della corporeità (sensi della volontà) : della vita,del movimento, dell’equilibrio, del tatto;
i sensi intermedi o sensi del mondo esterno (sensi del sentimento) : del calore, del gusto, dell’odorato, della vista;
i sensi superiori (o sensi della conoscenza) : dell’udito, della parola o del linguaggio dell’altro, del pensiero dell’altro, dell’Io dell’altro
Steiner indica come periodo di maggiore sviluppo dei sensi inferiori il primo settennio di vita, dei sensi intermedi il secondo settennio e dei sensi superiori il terzo, come indicato nello schema.
Questo non impedisce che tali sensi siano attivi o che vi siano i presupposti per il loro sviluppo già dai primi anni di vita.

Classificazione

SENSI INFERIORI

0 – 7 anni

SENSI INTERMEDI

7 – 14 anni

SENSI SUPERIORI

14 – 21 anni

tatto Calore Udito (ascolto)
vita/benessere Gusto Pensiero dell’altro
movimento Odorato Linguaggio dell’altro
equilibrio Vista Io dell’altro

 

Nella pubblicazione “Organismo sensorio, perdita dei sensi, educazione dei sensi “ Willi Aeppli ci fornisce delle immagini di ambienti utili a comprendere la collocazione dei sensi in queste tre categorie:
sensi inferiori o basali: stare dentro una grotta al buio o di risvegliarsi in una camera di albergo dove siamo arrivati stanchi il giorno prima
sensi intermedi: stare immersi nella natura, sotto un albero di ciliegie in una bella giornata d’estate
sensi superiori: ambiente della relazione umana, per esempio in una riunione familiare
Ancora ci dà un’informazione molto importante quando precisa che per ciascun gruppo di sensi si ha un periodo della vita di maggiore sviluppo. Si tratta di appuntamenti epigenetici durante i quali un determinato senso ha la massima possibilità di sviluppo: se l’appuntamento non viene rispettato, le potenzialità di sviluppo non possono esprimersi del tutto e questo può avere delle conseguenze sulla salute fisica e psichica futura e sullo sviluppo dell’essere umano in evoluzione. Questa affermazione è assolutamente in linea con le attuali conoscenze scientifiche a riguardo.
Sappiamo per esempio che la mancata stimolazione sensoriale nei primi anni di vita crea danni a volte irreversibili, come testimoniano le osservazioni di alcuni decenni fa sui bambini provenienti dagli orfanatrofi dei paesi dell’Europa dell’Est o quelle sui bambini allevati da animali nella foresta. In questultimo caso sappiamo che I bambini che non hanno contatto con l’uomo nei primi anni di vita, non possono apprendere capacità tipicamente umane, quali camminare in stazione eretta, parlare e pensare.
Per quanto riguarda la localizzazione dei recettori, quelli dei sensi inferiori e intermedi sono assolutamente conosciuti dalla scienza ufficiale, in quanto esistono uno o più recettori specifici per ciascuno di essi. La localizzazione dei sensi superiori, a parte il senso dell’udito, richiede invece un approfondimento più complesso.
In conclusione questa brevissima presentazione può stimolare comunque delle domande suggestive su alcuni sensi, utili a riflettere sulla loro importanza nella psicoterapia.
Quali conseguenze sullo sviluppo psichico avrà un bambino che non é stato “toccato” nei primi anni con interesse e amore, se non ha potuto rispecchiarsi in adulti capaci di favorire la sua fiducia nel mondo e negli esseri umani? Potrà sviluppare tatto nelle relazioni umane? Potrà sviluppare “tatto morale”?
Chi ha sofferto fisicamente nei primi anni di vita e non ha potuto sperimentare benessere e serenità nel corpo (funzioni vitali) e nella famiglia (buoni ritmi), potrà nel futuro sperimentare gioia di vivere?
Chi non ha potuto sperimentare adeguate libertà e protezione nell’apprendere a muoversi nello spazio, percependo ad esempio eccesso di libertà (caos) o di costrizione (iperprotezione) potrà poi essere sciolto o bloccato nelle relazioni? Sarà in grado di regolare la sua impulsività? Mantenere un equilibrio non solo fisico?

“Nulla é nella mente che prima non sia stato nei sensi”
(da “Ragione e sentimento” San Tommaso d’Aquino)